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Madrid 16/17 Nov. 07 PDF Stampa E-mail
Scritto da Administrator   
martedì 04 dicembre 2007

Piove e fa freddo alle 5.25 fuori del portone ed i 10 minuti ad aspettare il bus pesano, alle 6, puntualmente, Giovanni arriva davanti la chiesa di Piazza Sempione ed il tepore dell'abitacolo della BMW è piacevole. Nonostante il pessimismo la Nomentana è sgombra ed anche il raccordo e tranne un breve rallentamento all'altezza della Tiburtina alle 6.20 siamo già ad Anagnina e scopriamo di avere un problema. Giovanni ha detto a Giorgio Musicò che lo avremmo aspettato davanti al giornalaio che si trova all'uscita della Stazione della Metro.

Il problema che ad Anagnina le Uscite dalla Stazione sono 3, ad almeno 500 metri una dall'altra e tutte e tre hanno un giornalaio davanti. Anche a presidiarne una per uno rimane scoperta la terza ed ovviamente Giorgio Musicò non usa il cellulare. Abbiamo una sola speranza, che Emanuela arrivi prima di Giorgio, così saremmo in tre per tre fermate, la chiamo, è appena salita sulla Metro. Giovanni ed io entriamo nei tunnel e cerchiamo di capire da dove esce il flusso in modo di intercettare Giorgio prima che decida di imboccare un qualsiasi cunicolo, speriamo di essere arrivati in tempo.

Dopo dieci minuti un flusso di persone comincia ad uscire dalle scale ed a far sbattere i cancelli metallici d'uscita, Emanuela è tra loro e 20 metri dietro si intravede la sagoma di Giorgio. Pericolo scampato. Si parte alla volta di Ciampino dove arriviamo in mostruoso anticipo, non dobbiamo neppure fare il check-in perché ho già provveduto per tutti io da casa facendo il web check-in e dunque mi limito a distribuire le carte d'imbarco che ho stampato a casa. Abbiamo la bellezza di due ore da passare nell'Aeroporto e Ciampino non brilla per attrazioni da tempo libero.

Partenza in orario, su Roma piove, lo strato di nuvole è spesso, anzi spessissimo, c'è vento laterale, già in accelerazione l'aereo sbanda, stacca dal suolo di traverso e comincia a ballare immediatamente, vira su Ciampino, punta il muso in alto e si infila nelle nuvole, non fa più virate per 6 minuti e continua ad andare su ballando la rumba fin quando il Sole appare d'improvviso, un paio di virate ed una volta stabilizzati sembra di scivolare nel blu e dopo appena mezzora appare la costa della Sardegna, poi una tutta una tirata fino a Valencia che appare dopo un'altra ora e superata la costa spagnola ci si inoltra nell'interno.

Arrivo in orario, sbarco rapido, taxi al volo ed all'una siamo già in albergo, appuntamento alle 14 nella Hall per andare a mangiare qualcosa, tutti vanno in camera tranne io, la mia non è ancora pronta, l'albergo è pieno e devo aspettare che finiscano di prepararne una. Ci vogliono 40 minuti e qando salgo in camera è quasi ora di scendere, mollo i bagagli mi do una sistemata, prendo una pipa e scendo.

Non c'è neanche bisogno di chiedersi dove andare a mangiare alla Taurina  ovviamente ! Arriviamo, ci sediamo ed il cameriere mi chiede se gli ho portato il portachiavi da collo della Ferrari che sfoggiavo nel 2006 e che lui voleva regalato a tutti i costi, alla faccia della memoria ! Si arrende all'evidenza che quest'anno non lo porto (falso perché è in valigia) e ci serve. Nel frattempo che aspettiamo arriva anche Baldo Baldi che si unisce a noi. Iniziamo con una Sopa de Marisco seguita da una bistecchina di pescespada con patate che è una delizia e un piatto assortito di frittura di calamari, un po' di vino ed un caffé.

Pasto ottimo e soddisfacente all'incredibile prezzo di 15 euro. Lasciamo soddisfatti il Ristorante e ci muoviamo senza troppa fretta verso la Calle de Ayala dove la Signora Gomes, titolare dell'Estanco de Ayala 102 ci attende con la lista già pronta. Peccato che abbiamo avuto delle informazioni non esattissime, difatti arriviamo davanti alla Tabaccheria alle 16.30 ma questa apre alle 17, ci disponiamo quindi all'attesa con molta pazienza e tanto freddo, per fortuna la signora arriva un po' prima ed anticipa di una decina di minuti l'apertura.

Razziamo ben bene quel che possiamo, io con molta calma ritiro ciò che avevo ordinato e che la Signora ha diligentemente riposto in una scatola, passa al setaccio pezzo per pezzo e controlla lo scontrino. La somma è 152 euro per quasi 40 tra buste e latte, lascio a voi fare i conti della differenza dei costi tra Spagna ed Italia. Fatto il Misfatto (la Rowling mi perdonerà l'ardire, spero) riprendiamo la strada dell'Hotel per riposare qualche minuto prima della ripartenza per il Pepe Botella.

L'appuntamento per chi vuole andare al Pepe Botella è per le 18.00 nella Hall, in realtà ci si ritrova tutti nella Saletta Fumatori del Bar attiguo, interno all'albergo, per un caffé, in fin dei conti molti di noi si sono alzati all'alba e nessuno è ancora andato a dormire. Tra una chiacchiera ed un'altra quando ci muoviamo sono già le 18.40, ma la strada è breve, basta prendere la Metro Sol, appena fuori dell'Hotel e scendere a Tribunal, appena due fermate, poi un paio di centinaia di metri a piedi e siamo arrivati al Pepe Botella, alle 19.00 in punto. Troppo puntuali ?

Probabilmente si, perché nella saletta in fondo al tunnel troviamo solamente Michele ed il suo Gin Tonic, dopo un quarto d'ora cominciano ad arrivare gli Spagnoli ed in breve la saletta diventa una specie di luogo nebbioso al vago odore di latakia con zaffate di dolce indefinibile. Dopo un'ora qualcuno sente il bisogno di respirare un po' d'aria fresca e dunque Fiorenzo, Annalisa, Enzo Conia con moglie ed io usciamo a fare un giro nella Plaza Dos de Mayo ed in qualche stradina nei dintorni, l'aria è fresca ma non fredda ed alle otto passate la Piazza è piena di ragazzini che giocano a pallone e di poliziotti che presidiano il sito.

Giunge l'ora e ci muoviamo lentamente per tornare verso l'Albergo visto che il Ristorante si trova a due passi da lì e allora via tutti di nuovo nella Metro per tornare sul luogo dell'originario misfatto.

Singolarmente puntuali in questo caso gli Spagnoli all'ora prevista alla spicciolata guadagnano il locale passandoci davanti, dal momento che il ristorante si trova a poche decine di metri dall'albergo, dunque anche noi lo raggiungiamo. La cena scorre liscia tra salsicce, tortillas ed altre amenità innaffiate dal sidro. Per me il clou della serata è quando Toni Pascual mi regala la spilletta del Pipe Club de Paris, per me un oggetto mitologico ed assolutamente irreperibile dal momento che il Pipe Club de Paris non da più segni di vita dal lontano 2003, quella almeno la data in cui alla quale risulta aggiornato per l'ultima volta il loro sito.

A cena finita i tavoli si mischiano, intorno alla mezzanotte provo a sentire Vilma. E' appena arrivata all'aeroporto quindi ci vorrà una mezzora abbondante prima di vederla in albergo e così ci abbandoniamo a qualche bevuta supplementare ed a qualche pettegolezzo aggiuntivo. All'una smontiamo ed usciamo nel freddo pungente della Madrid notturna per guadagnare rapidissimamente la Hall dell'Albergo.

La Movida Madrileña fu un movimento nato proprio nella Zona della Puerta de Sol alla fine del Periodo Franchista e che al di là delle connotazioni politiche identificava un modo di vivere la notte e la città e che noi siamo a Madrid non ci sottraiamo alla tradizione e quindi passata l'una tutti nella Hall, con Vilma e compagnia, appena giunti per tuffarci nella Movida. Tutte le strade attorno alla Puerta del Solo sono pieni di gente e di locali aperti e rumoreggianti, c'è più traffico che nelle ore di punta e sembra che il detto Madrid nunca duerme sia fin troppo reale.

Devastante. Tutti i locali sono pieni, alla fine troviamo un posticino in una bettola, proprio in fondo al locale, incastrati in un angolo. Un piatto di Jamon Serrano e qualche birra e ci vuole niente a fare le due. Fiorenzo, Annalisa ed io, che veniamo da una giornata iniziata all'alba cediamo le armi e lasciamo gli altri per qualche ora di giusto riposo. Appuntamento la mattina alla 9 per l'Operazione "Assalto alla Tabaccheria di Ayala 102".

Appuntamento ore 9 nella Hall per la Seconda Ondata all'Estanco di Ayala 102, puntuali come cronometri Fiorenzo, Enzo Conia ed io usciamo dall'albergo, prendiamo la Metro ed alle 9.20 siamo davanti alla saracinesca ancora chiusa, attendiamo pazientemente ma quando sono le 9.40 ed ancora non apre cominciano ad avere qualche sospetto. Intanto il freddo comincia a farsi sentire. Alle 9.45 passa casualmente di lì un Socio del CAP che ci riconosce e ci informa che la Tabaccheria apre alle dieci. Ormai siamo qui, si aspetto. Alle dieci precise la saracinesca si alza e come un sol uomo ci lanciamo dentro.

Razziato il razziabile prendiamo la via del ritorno di volata, l'appuntamento per l'escursione madrilena è alle dieci e trenta e noi siamo in ritardo dal momento che pensavano che la tabaccheria aprisse alle 9. Comunque Madrid è una città civilizzata e con la Metro bastano 15 minuti per ritrovarci nuovamente nella Hall. Rapidissimo salto in camera a posare il bottino e via di corsa, si riparte per un giro nella Madrid più antica, della cui Storia avevano già parlato lo scorso anno. La prima cosa che scopriamo e cho l'Orso simbolo di Madrid in realtà è un'Orsa. Ma pensa, avevamo dato per scontato che fosse maschio, chissà perché, proprio noi che la abbiamo la Lupa !

La prima, sulla via della Plaza Major è la Posada del Peine che sembra sia il più antico Hotel di Madrid, poi un giro della Plaza Major dove la nostra guida in perfetto italiano del CAP ci illustra alcune curiosità, come l'arco senza uscita che ha a che fare con l'amante di un Re, il balcone Reale senza altri balconi sopra perché nessuno potesse essere sopra il Re e poi si scende dall'Arco con la scalinata verso una Madrid fatta di strade strette che vanno verso la Zona della Puerta Cerrada, così chiamata perché particolarmente inaccessibile.

Il percorso che facciamo è quello delle vecchie mura di Madrid, che come potete leggere nella sua Storia nacque come fortezza prima che come città, il cammino prosegue lungo stradine con molti locali, ovviamente chiusi vista l'ora. Uno di questi è il più antico Ristorante del Mondo, a quanto sembra certificato dal Guinness, mentre un altro è Casa Lucio che si dice sia quello preferito dal Re Juan Carlos "El Romano", visto che è nato e cresciuto a Roma durante l'esilio del Periodo Franchista, forse anche per questo agli Spagnoli piace tanto Roma.

La visita prosegue passando per la già citata Puerta Cerrada della quale però rimane solamente il nome ed un semaforo. La visita prosegue al Museo di San Isidro che raccoglie testimonianze della Zona di Madrid a partire dalla Preistoria, qui si trovano alcuni pezzi interessanti come parti mi mosaici romani rinvenuti durante gli scavi di alcune ville fuori città, un bellissimo plastico della Madrid di alcuni Secoli prima ed una teca contenente il primo sigillo di Madrid con l'effige dell'Orsa.

La visita prosegue per i presunti appartamenti di San Isidro e nella Sala in cui si conserva un pozzo che appare in un dipinto e nel quale la leggenda vuole che si sia compiuto un miracolo, il pozzo è autentico ed in sostanza il Museo gli è stato costruito intorno, è profondo almeno 30 metri e ben recintato, anche nella parte superiore per prevenire qualsiasi incidente. L'ultima Sala che visitiamo porta sulle pareti le riproduzioni di tutta una serie di abbigliamenti in uso a Madrid ognuno dei quali identificava una Professione od un Mestiere.

Usciti dal Museo la visita prosegue per le strade che prima scendono verso l'antico tracciato delle Mura e poi risalgono verso la Plaza Major e fino al Palazzo del Municipio sulla Calle Major. Qui Giovanni ed io lasciamo la compagnia, che prosegue la visita, per tornare in albergo a recuperare alcune cose e poi recarci direttamente sul luogo della Gara.

Arrivare alla Masia è un attimo grazie alla Metro e quando arriviamo sono già tutti lì a passeggiare e chiacchierare nella Sala della Gara, alla chetichella noi invece ci dirigiamo nella Sala da Pranzo ed occupiamo un tavolo, sempre il solito quello di ogni anno, prima che qualcuno lo prenda al posto nostro, mettiamo il cappello, nel senso più letterale del termine e solamente dopo andiamo a mischiarci alla folla che assedia i banchetti dei vari pipemaker ed ai gruppetti di persone che si scambiano opinioni e saluti a distanza di un anno dall'ultima volta.

Finalmente giunge l'ora degli antipasti e ci si sposta nella Sala sottostante attraversando il giardino che mostra vasche d'acqua con ghiaccio in superficie a dimostrazione che non fa caldo per nulla. Dentro però si sta bene ed è un trionfo di beveraggi, stuzzichini, crocchette, frittatine, formaggi ed altre cose difficilmente identificabili ma decisamente appetibili. Si ride e si scherza ed il Presidente del CAP Madrid da qualche anticipazioni ai Rappresentati dei Club sulla Manifestazione del prossimo anno e ci mostra la Sala dove si svolgerà, molto più ampia e grande.

Alla fine giunge anche l'ora del pranzo vero e proprio e per il percorso inverso si torna dentro e si riattraversa la Sala della Fumata per recarsi nella Sala da Pranzo dove tutto è già pronto.

Finalmente si va a pranzo e tutti abbiamo l'impressione che gli orari siano destinati a slittare, anche perché nessuno ha fretta ne ha intenzione di averne. Il pranzo scorre velocemente nell'incanto della Masia che ai come quest'anno ci propone piatti unanimemente apprezzati e che riscuotono l'apprezzamento totale anche dei più schizzinosi, un vero trionfo culinario. Impeccabile il servizio come d'abitudine. Al nostro tavolo, oltre la Squadra della Legio siedono anche Enzo Conia e Nicola Rizzi.

Alla fine del Pranzo, dopo il discorso di rito del Presidente del CAP, viene presentata la Pipa del 2008 che sarà una Armellini e come consuetudine, l'artigiano realizzatore, cioè Vilma, viene nominata Socia d'Onore del CAP Madrid. La pipa sarà una Calabash, o meglio simil Calabash addolcita con finitura pettinata e ghiera, per l'occasione anche il sacchetto sarà modificato con l'aggiunta del taschino per il pigino ed un ovale riportante la dicitura "CAP MADRID 2008".

E finito il pranzo ci sposta rapidamente, data l'ora totalmente fuori orario, nella sala della Fumata vera e propria per prendere posto ed avviare le dovute procedure.

L'ora della Gara è giunta e quindi si prende posto, noi della Legio troviamo tutti un bel tavolo in fondo lontano dalla Bagarre, purtroppo il Conte ci porta via Vilma e Michele ci appioppa Bruto, nel cambio ci abbiamo rimesso e di molto Inutile perdersi in cronache varie, basta leggere la Classifica, la soddisfazione è avere piazzato 3 italiani nei primi 5 ed avere portato la Legio al Secondo posto, sebbene con il doppio del tempo dello scorso anno, battuti per un pugno di minuti dal Lleida Pipa Club, fondato appena un mese prima della Gara.

Le premiazioni scorrono via velocemente e non appena superato il mio turno, insieme ad Enzo Conia, riaccompagno Nicola in albergo con un taxi che non arriva mai nel gelo della sera di Madrid ed una volta in albergo si aspetta che tornino anche gli altri per la Classica Cena del Sabato Post Gara.

Appuntamento nella Hall dell'Albergo per andare a Cena, io che sono arrivato prima avendo accompagnato Nicola in taxi, ne approfitto per una rinfrescata, apro la finestra per prendere un pò d'aria fresca ed osservo dall'alto la cupola della sala fumatori sottostante dove sicuramente molti dei nostri si stanno lasciando andare agli aperitivi e all'ora prefissata scendo per raccogliere la truppa per andare a Cenare, nuovamente alla Taurina per andare sul sicuro e non  sbagliare.

Fuori fa freddo, tanto freddo, ma gli spagnoli hanno l'abitudine di tenere al massimo i riscaldamenti e quindi dentro fa sempre caldo, tanto caldo, il che non è per noi molto positivo non essendo abituati ad indossare i cappotti sopra i vestiti estivi. La Taurina si trova in Calle San Jeronimo, a non più di 300 metri dall'Albergo, però per uscire dalla Hall e far questo piccolo pezzo di strada occorre attraversare la Puerta del Sol di Sabato Sera, praticamente come attraversare a piedi la Tengenziale di Milano nelle ore di punta.

Giunti sul posto, grazie alle avanguardie, troviamo già la tavolata pronta ed apparecchiata e quindi subito ci buttiamo sui menu, a differenza del previsto la fame c'è eccome. Una belle serie di piatti di prosciutto servono per placare i primi e più violenti morsi, poi i pesci vari e per me un bel piatto di Callos alla Madrileña che altro non è che trippa, sono curioso di vedere la differenza con la Romana, che alla fine consiste solamente nel fatto che non c'è la menta ma il peperoncino e che viene servita con l'aggiunta di rondelle di salsiccia.

La Cena si conclude con una Crema Catalana, un Brindisi al Vincitore e con la pubblica accensione della Baldo Baldi bottino di Gara di Enzo. Qui sarebbe finita la Cena se ... il malaccorto cameriere non avesse portato a tavola in omaggio una bottiglia di Orruco ...

L'Orruco è una Grappa Spagnola ad apparente bassa gradazione alcolica ma realizzata con erbe che sicuramente hanno un qualche effetto su chi lo beve. E' una bottiglia di questo liquore, che sono solito bere in bicchierini gelati con le insegne del Valencia Calcio nella Tabaccheria di Rafa, che il cameriere, Sofien, ci porta a tavola alla fine della Cena come omaggio per il nostro Terzo Anno alla Taurina.  Non l'avesse mai fatto ! Dopo una doverosa annusata, non si capisce bene come Vilma, Annalisa e Cinzia si lanciano in una sfida all'ultimo Orruco alla Moda Russa.

Stabilite le Regole le tre signore iniziano la tenzone con piglio deciso e mandano giù uno dopo l'altro i bicchierini pieni di liquido giallognolo. Annalisa capito l'andazzo aggressivo della Toscana e della Varesina abbandona la Tenzone per prima e lascia le due superstiti a sfidarsi all'ultimo bicchierino, cosa che faranno senza troppi problemi per lunghi minuti mentre la bottiglia cala di livello paurosamente. Qualcuno si preoccupa, soprattutto Enzo che ha paura di dovere riportare la moglie in albergo a spalla, ma contro ogni previsione la Toscana Vince ai Punti.

Proprio così, perché dopo essersi fermate allo stesso numero di bicchieri la Sfida viene vinta da chi è riuscita a non farsi annebbiare la vista dalla lunga sequenza di bicchierini e nonostante tutto dimostra di riuscire a camminare sul marciapiede mettendo esattamente i piedi sulle mattonelle e non sulle righe. A questo punto un giretto notturno per le vie di Madrid giusto per smaltire un po' di fumi dell'alcol e nel frangente il Conte sparisce e riappare, da chissà dove, con un mazzo di Rose che distribuisce alle Signore. Poi tutti nella Caffetteria dell'Hotel per un Caffé che ristabilisca gli equilibri.

Anche questa è andata ... prima di concedermi qualche ora di riposo faccio la valigia, triplo stato di tabacchi e chiudo. E domattina ci aspetta, come di consueto, un bel giro al Rastro !

La mattina di Domenica è il classico The Day After, difatti chi per un motivo chi per un altro ha qualche rigurgito del giorno prima, in ogni caso la visita la Rastro è ormai una tradizione imprescindibile e così dopo avere lasciato le stanze e stockato le valigie in deposito all'albergo ci avviamo verso la Porta Portese di Madrid. Ogni tanto ci perdiamo per strada Vilma che si infila in qualche negozio senza avvertire ma visto che sappiamo tutti la strada la cosa è gestibile.

Almeno fino al Rastro vero e proprio dove la bolgia umana rende quasi impossibile tenere unita la compagnia. Tra strade a stradine finiamo, esattamente come lo scorso anno, nella piazza dove si trova la fermata della Metro La Latina, riprendiamo il cammino, ovviamente non prima di avere fatto un bis della colazione al solito Café San Bruno, dove està permetido fumar

Tranquillo ritorno vero la Puerta del Sol, passando dalla Plaza Major dove c'è il solito russo che non fa sconti e i soliti caricaturisti al quale il Conte non resiste ...

La Plaza Major è meta di numismatici e filatelici e in angolo, dalla parte della Calle Major, c'è sempre un russo, colbacco in testa che vende militaria sovietica, non fa sconti neanche a chiederli in cirillico, dall'altra parte della piazza invece ci sono i caricaturisti ed il Conte ci cade in pieno, pipa in mano !

Giunge alfine l'ora di tornare a casa, un poì tristi per la fine della festa ma anche contenti per potersi riposare dopo tanto attivismo, le due ore di volo scorrono sonnolente e la mente si risveglia solamente alla vista notturna di Roma illuminata che attraversiamo prima di toccare la pista di Ciampino. Ora non resta che aspettare l'anno prossimo e ricominciare tutto da capo !

Ultimo aggiornamento ( martedì 04 dicembre 2007 )
 
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