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Parma 26 Gennaio 2008 PDF Stampa E-mail
Scritto da Administrator   
sabato 09 febbraio 2008

Strana sensazione nel preparare lo zaino per il weekend di Parma, a parte alcune puntate fiorentine a trovar i Toscani, sono due anni e mezzo che non prendo il treno per un viaggio così lungo (oltre 4 ore), nel mezzo 50 voli in tutta Europa, e tra l’altro l’ultimo vero viaggio in treno fu proprio verso Parma, per la Grigliata alla Parmigiana. Cambiano le prospettive a fare i bagagli per un viaggio su ferro invece che in aereo, non ci sono limiti, posso gettare dentro il bottiglione di bagnoschiuma senza preoccuparmi che me lo sequestrino, un paio di libri senza correre il rischio di andare fuori peso.

Sveglia alle 6 e fuori di casa alle 7, arrivo alla Stazione Termini che è ancora buio e la tenue luce dell'alba occhieggia in fondo ai binari, ritiro i miei biglietti prenotati alla macchinette self-service, faccio un giro nella libreria della Stazione ed attendo pazientemente che venga comunicato il binario del mio treno che proviene da Napoli. Arriva con qualche minuto di ritardo che mantiene in partenza. Il mio posto è incastrato tra una suora e due signore logorroiche ed immediatamente mi ricordo perché avevo smesso di prendere il treno buttandomi a corpo morto sull'aereo.
 
Ci sono due cose che mi mandano in bestia nei "viaggiatori da treno". La prima è la Sindrome del Verme Solitario, ossia quell'irrefrenabile necessità di mangiare appena il treno si mette in movimento e sempre saltano fuori dalla borsa pagnottelle avvolte nella stagnola, arance, biscotti assortiti, con una produzione di rifiuti industriale. La seconda è la Sindrome del Telefono con persone in grado di tenere viva una conversazione, a qualsiasi costo, anche durante l'intera tratta Roma/Firenze. Ecco, questo in aereo NON può accadere, e tanto mi basta per preferirlo !

Fino a Bologna tutto abbastanza tranquillo, dopo Bologna due fermate in Stazioni secondarie per dare strada a 4 Eurostar che tallonavano il nostro Intercity ci causa quella mezzora di ritardo che si tiene sino a Parma dove arrivo alle 14 invece che alle 13.35. Esco dalla Stazione, attraverso la Piazza e mi infilo nel Century Hotel, dove raggiungere la propria stanza è una specie di percorso ad ostacoli: "Prenda l'Ascensore, vada al Piano 0, svolti a sinistra, superi l'Internet Point e prenda l'altro Ascensore fino al Piano 2", queste le indicazione del portiere dell'Hotel per raggiungere la mia stanza.

Considerata la levataccia ed il fatto che mancano 6 ore all'appuntamento decido di farmi una doccia ed una dormita, cosa che mi riesce perfettamente fino alle 18, quando mi vesto ed esco a fare due passi in attesa dell'appuntamento. Ho anche voglia di fumare ma non la pipa, immagino difatti che la serata sarà pipisticamente ingorgata, ho voglia di un sigaro, ma ho finito i Garibaldi, passeggiando nel tramonto Parmigiano arrivo al Ponte di Mezzo, dove c'è una rivendita, che però non ha Garibaldi ma solamente Toscano, va bene lo stesso, ne taglio uno a tre quarti e l'ho appena acceso quando mi chiama Vilma.

"Mi sono persa !", queste le sue prime parole, gli dico di raggiungere la Stazione di Parma, io mi farò trovare lì in 5 minuti, il tempo di fare la strada al contrario, finalmente dopo qualche incomprensione dovuta al fatto che Vilma si era fermata in uno slargo laterale della Piazza della Stazione finalmente ci incrociamo e possiamo dirigere verso il luogo deputato alla serata, ovviamente dopo avere parcheggiato alla meno peggio sul Lungo Torrente ed avere attraversato a piedi il Ponte, al di la del quale troviamo subito Corrado.

All'interno troviamo già tutto pronto, ovviamente Stefano, con Ascorti, Pit, Piero, gli altri Bergamaschi sono in arrivo a di lì a pochi minuti ecco Enzo, Cinzia, Cristiano con consorte, e poi Angelo, Fausto e tutti gli altri.

In una stanza laterale è già predisposto un  tavolo con una batteria di vini assortiti ed in un'altra stanza un tavolo con decine di panini farciti con affettati vari, che la festa abbia inizio ! La Cena comincia con innocui (?) antipasti di insalata russa, fagioli con tonno e cipolla, funghetti, melanzane, poi si passa a vari piatti di tortelli con vari ripieni,, arrosto, braciole, patate, crocchette, olive ascolane alla parmigiana fino ad arrivare alla mega torta finale. Il tutto ovviamente innaffiato di vini bianchi e rossi presenti a casse intere.

Il post Cena è allietato dalle canzoni cantate a braccio dai bergamaschi, alcuni dei quali senza voce ma in evidente stato di alterazione alcolica, qualcuno balla, qualcuno fa razzia di tabacchi avanzati sui tavoli, qualcuno, come me, si fuma tranquillamente la sua pipa osservando la festa che si svolge e scambiando quattro chiacchiere con gli altri. Sono quasi le due quando, salutati tutti, esco all'aperto, constatando che l'ossigeno esiste ancora, non sono al massimo della lucidità, ma quanto basta per tornare in albergo che si trova a meno di 500 metri dal luogo della Cena. Mi avvio lungo la Strada delle Fonderie partendo dall'ingresso della Sede dei RIS e mi accendo il quarto di Toscano avanzato dalla fumata del pomeriggio, mi fermo qualche minuto sul Ponte del Torrente Parma per finire il sigaro e poi via in albergo per una breve notte di riposo.

La mattina dopo comincia con una riunione in sala colazione all'alba delle 9.30, giusto per un paio di panini al crudo che servono a rimettere in moto le giunture e poi si torna a Via delle Fonderie per un caffè e per salutare Nando prima di ripartire per una girata per le vie di Parma. Si parte dunque dalla base dei RIS e dopo avere percorso tutta la Via delle fonderie si attraversa il Ponte di Mezzo in direzione di Piazza della Pilotta dove ci aspetta un inquietante servizio da te, proseguiamo lungo la via principale, che ospita il Teatro Regio e dopo una lunga escursione per la Piazza principale ci infiliamo nei vicoli che portano al Duomo. Purtroppo il Duomo è chiuso e dunque dobbiamo accontentarci di osservarlo da fuori, qualche minuto di riposo e vista l'ora decidiamo di tornare verso la Piazza Principale per un aperitivo prima di muoverci alla ricerca di un luogo adatto al pranzo, ma dopo esserci mollemente seduti nella veranda ci accorgiamo che l'aperitivo ha smosso qualcosa e senza por tempo in  mezzo decidiamo di pranzare esattamente dove ci siamo seduti.

Pranzo classico, affettati, parmigiano, tortelli con vari ripieni, una crepe ai funghi e tanto prosecco, il tutto per rimescolato ci fa restare inchiodati alle sedie ben oltre il necessario, mentre se ne approfitta per caricarsi le pipe prima di muoversi alla volta di Bologna, dove in serata mi aspetta un treno per Roma, ma il tempo c'è e perché non approfittarne ?

Smaltito il pranzo ed i fumi di un paio di bottiglie di prosecco giunge l'ora di guadagnare la via di Bologna per tornare a casa, la via è semplice, almeno fino a Bologna, difatti il navigatore segnala tre stazioni ferroviarie e noi non sapendo quale sia quella giusta, in omaggio alla ben nota Legge di Murphy, le visitiamo tutte, visto che quella giusta è, ovviamente l'ultima della lista, poi la lieve attesa del treno ed il rapido viaggio verso casa. Anche questa è andata !

Ultimo aggiornamento ( sabato 09 febbraio 2008 )
 
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