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60 anni di Dyane PDF Stampa E-mail
Scritto da Administrator   
lunedì 10 marzo 2008
 La intramontabile DueCavalli compie sessant'anni e dal suo debutto, il 7 ottobre del 1948 al Salone di Parigi, fino all'uscita di scena nel 1990, ha attraversato la storia dell'automobile e la storia del costume divenendo, di volta in volta, segno dei tempi e delle situazioni.

Grazie alla sua concezione semplice, un po' spartana e poco dispendiosa ma in grado di riunire le ultime evoluzioni tecnologiche dell'epoca, la 2CV ha rivoluzionato l'industria automobilistica, inaugurando l'era delle vetture poco costose, popolari e polivalenti. Nessuno immaginava che la 'Petite Citroen' voluta dal direttore generale della casa francese Pierre Boulanger per "portare due contadini in zoccoli e cinquanta chili di patate a una velocità massima di 60 km/h e con un consumo di tre litri per 100 chilometri" potesse incontrare un successo tanto travolgente presso il pubblico di tutto il mondo, in particolare la 'beat generation' e il mondo femminile.

Nel 1951 il tempo di consegna della DueCavalli era già di un anno e mezzo. Sia veicolo da turismo che veicolo commerciale, grazie al sedile posteriore smontabile, la 2CV era apprezzata per il suo carattere versatile e il pregio di un basso costo di uso e manutenzione. Dal 1948 al 1990 ne vennero prodotti oltre cinque milioni di esemplari tra berline e camionette, lasciando nel frattempo spazio, negli anni Settanta, alla Dyane, diretta discendente della 2CV che ebbe poco successo all'estero ma molto in Italia, con 450.000 modelli venduti.

Oltre che per le sue particolari caratteristiche, la 2CV divenne famosa presso il pubblico grazie alla sua comparsa in innumerevoli film di successo, tra cui un episodio di James Bond o ancora "American Graffiti", "La vendetta della Pantera Rosa" e "Alla rivoluzione sulla Due Cavalli". Anche Claudio Baglioni contribuì ad alimentare il mito della Citroen 2CV, da lui ribattezzata Camilla, compagna di viaggi e di canzoni. E quando la sua casa discografica, la Rca, nel 1973 gli affidò l'arduo compito di un album di successo che replicasse quello di "Questo piccolo grande amore", il cantautore romano si affidò alla sua utilitaria gialla, che campeggiava anche sulla copertina del 33 "Gira che ti rigira amore bello", con i suoi brani di viaggi e di amori, all'interno dei quali si potevano ascoltare anche i suoni di Camilla: del motore, della messa in moto, dell'autoradio e della portiera. Per la Petite Citroen non è mancata infine l'emozione del palco: nello spettacolo teatrale "2CV Passe par Tout - il giro del mondo in 2CV" si racconta appunto del viaggio intorno al mondo in tredici mesi compiuto a bordo dell'utilitaria da due giovani avventurosi, durante il quale furono percorsi 100 mila chilometri.

Fonte ANSA.it

Ultimo aggiornamento ( martedì 11 marzo 2008 )
 
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