Frankfurter Zeitung |
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giovedì 05 aprile 2007 | |
Stazione ferroviaria di Plzen, Altoparlante: "Treno Espresso 307, Francoforte, Norimberga, Praga. In arrivo al binario 3". Una possente V200 faceva il suo ingresso trionfale nella piccola stazione di Plzen al traino di circa dodici rilucenti carrozze delle Deutsche Bundesbahn, sul binario 2 un convoglio di quattro grigie carrozze al seguito di un arrugginito loco a vapore delle Ceskoslovenenske Statni Drahy si cominciava a muovere lentamente. Sul marciapiede del binario 3 non c'era quasi nessuno, la fermata di Plzen era una pura sosta tecnica sulla via di Praga. Tra le poche persone spiccavano due individui infagottati, alquanto seriosi. Sembravano due spie e difatti lo erano. "Sei sicuro che sia su questo treno ?" - chiese uno dei due. "Il dispaccio era molto chiaro" - infilò una mano in tasca e ne trasse un piccolo foglio ripiegato. Lo dispiegò e lo passò ad Ivan che poté leggerlo. Sulla parete destra dell'ufficio campeggiava una fotografia gigante dei glutei della povera cameriera, il negativo era stato fatto stampare al contrario ed il compagno Ivan spiegava al compagno capo Dimitri cosa avevano scoperto. "Vede" - indicava con il dito una fila di numeri sulla zona destra del gluteo sinistro - "questi sono i risultati di una serie di partite e qui" - indicò la zona sinistra dello stesso gluteo - "abbiamo i nomi delle squadre". "Ingegnoso" - esclamò Dimitri - "Davvero ingegnoso come codice". Ivan tossì - "Non è un codice signore" - Dimitri lo guardò con stupore - "Abbiamo controllato. Quelli sono veramente i risultati delle partite della scorsa settimana della Lega Tedesca. A meno che, signore, non vogliamo pensare che gli occidentali abbiamo volutamente alterato tutte le partite della Bundes Liga per creare questo codice". Dimitri si fermò un attimo a pensare. Era possibile? No, decisamente. "Ma allora ... si insomma, come diavolo sono finiti lì ?". "Ecco, secondo la nostra ricostruzione, la signorina Hart alcuni chilometri prima della frontiera ha usufruito della toilette del treno e per motivi igienici ha ritenuto opportuno ricoprire la tavoletta con una copia del Franfurter Zeitung di quella mattina che si era fatta prestare dal capo cuccettista. Vede quell'articolo sul gluteo destro" - Ivan lo vedeva - "Ebbene corrisponde. Non sto a spiegarle come è chimicamente avvenuto il travaso, forse l'inchiostro era ancora fresco, sta di fatto che parte della pagina si è trasferita sui glutei della signorina in maniera rovesciata, come in uno specchio, per questo abbiamo dovuto stampare al contrario il negativo e per questo l'agente Kucharova ha pensato a qualcosa di segreto1" . Dimitri si lasciò cadere pesantemente sulla poltrona esclamando: "Mio Dio, che figura". Ivan richiamò la sua attenzione con un cenno della mano e quando la ebbe sussurrò: "Capo, noi siamo atei, per legge". Dimitri lo fissò un attimo, poi fissò la lampada della scrivania che probabilmente nascondeva un microfono ed esclamò a voce più alta di prima "Per Lenin, che figura" - poi si coprì il volto con una mano. Rimase così alcuni secondi, poi come folgorato urlò: "Ed il beauty case? Avete controllato di cosa si trattava ?". Ivan arrossì. "Certo signore". 1 Fatto realmente accaduto in Germania nel 1914. Roma 1 Maggio 1995 |
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Ultimo aggiornamento ( giovedì 05 aprile 2007 ) |
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