Scritto da Administrator
|
venerdì 09 gennaio 2009 |
In questi giorni si parla molto di un presunto assassino, assolto in via defitiniva che avrebbe confessato dopo la sentenza e non potrà più essere processato, la marmaglia giornalistica continua ad intervistare persone che si dichiarano colpite da questa illogicità, senza fermarsi a pensare invece quanto sia logica e giusta la cosa. Il principio secondo il quale non si può essere processati più di una volta per lo stesso crimine basa i suoi fondamenti nelle più profonde radici del diritto, non voglio addentrarmi in discorsi complicati ma provate a pensare se non esistesse questa clausola. Innanzitutto niente impedirebbe di processare un povero ladro d’auto un numero infinito di volte per il furto della stessa auto, un reato un processo, già questo è logico, ma se andiamo oltre ed entriamo nel campo dei delitti maggiori pensiamo al caso di Pacciani, condannato in Primo Grado ed assolto in Secondo Grado, su richiesta della Pubblica Accusa per “manipolazione delle prove”, ora chiediamoci, una volta assolto il Pacciani chi avrebbe impedito di ricominciare da capo con nuove prove inventate di sana pianta ? Insomma la logica seconda la quale se si viene processati ed assolti non si può più essere processati per il medesimo reato è una base imprescindibile dell’ordinamento giuridico e solamente l’ignoranza dilagante nella nostra società alfabetizzata, ma non acculturata, può difendere l’indifendebile, ovviamente con l’aiuto interessato ella più perniciosa ed inutile categoria professionale dell’Era Moderna: i giornalisti.
|
Ultimo aggiornamento ( lunedì 05 gennaio 2009 )
|