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Bratislava 07 - 4 Agosto PDF Stampa E-mail
Scritto da Administrator   
martedì 14 agosto 2007

BRATISLAVA

Capitale della Slovacchia

 

Il programma iniziale prevedeva per Sabato 4 Agosto un’escursione a Bratislava, l’intenzione era di partire la mattina presto in modo da essere a Bratislava per le 9 e di ripartire da Bratislava dopo pranzo per spendere il resto del pomeriggio e la serata a Vienna. Ma visto come sono andate finora le cose ho capito che Vienna non fa per me e quindi mi interessa poco ormai, dunque decido di alzarmi quando mi sveglio e di andare a Bratislava con calma. Alla fine mi alzo con calma intorno alla 10 e sempre con molta calma mi dirigo verso la Sudbahnhof riprendendo il terribile tram sotterraneo numero 18, quindi alla Stazione nuova litigata con la macchinette infernali che non prendono tagli di banconote a loro sconvenienti. Il biglietto Vienna/Bratislava andata e ritono costa 28 euro ed io non ho banconote per un taglio totale di 30, quindi sono costretto ad usare una banconota da 10 ed una serie infinita di monetine per fare il biglietto di sola andata, perdo tempo, salgo le scale mobili che portano al secondo piano, il treno parte dal binario 4 alle 11.16, arrivo al binario 4 giusto in tempo per vederlo muoversi lentamente e prendere velocità. Va bene la precisione teutonica, ma qui si esagera, le 11.16 scattano sul tabellone della Stazione quando il treno ha già percorso mezza banchina, sconsolato guardo il lucido convoglio nero, molto simili ai nostri Minuetto allontanarsi, ricontrollo il tabellone, tutto sommato il prossimo è dopo soli 20 minuti sul binario due, quindi vado al Binario 2.
 
Quando arrivo ho un brivido, un manufatto metallico dal vago aspetto ferroviario, di un color rosso stinto tendente al rosa, con in testa qualcosa che assomiglia ad una motrice, colorata con righe orizontali bianche verde brillante e giallo, attende al Binario Due. Chiare scritte in slovacche identificano l’origine dell’attrezzattura. Mah … in fin dei conti io ho fatto in tempo a viaggiare sulle carrozze FS di Terza Classe che facevano la tratta Foligno/Assisi, questo non può essere peggiore. In effetti dentro è accettabile, i sedili sembrano quelli delle nuove panda ma tutto sommato vanno bene, la cosa fastidiosa però sono i tavolini, i sedili sono fissati in blocchi di quattro con un tavolino inamovibile centro decisamente scomodo. Comunque anche questo treno parte in orario e dopo soli due minuti ferma alla Stazione di Wien Simmering per poi riprendere la corsa senza altre fermate. La campagna scorre lentamente, molto lentamente, alla fine occorerrà un’ora per raggiungere Bratislava.

 

Dopo circa 45 minuti di viaggio, mentre studiavo la cartina della città con attenzione odo una terribile voce pronunciare qualcosa di orrendo, alzo gli occhi e mi trovo davanti due Poliziotti Slovacchi (ma dove diavolo sono saliti che il treno non ha fatto fermate da Vienna ?), un uomo ed una donna, con divise che sembrano quelle antisommossa della Polizia di Parigi, con enormi pistole alle cintole e dei cappellini da ciclisti in testa, la prima cosa che mi viene in mente di fare e di aprire il portafoglio ed allungare la carta d’Identità. Un poliziotto la prende, la osserva, pronuncia un “Danke”, me la restituisce a sparisce nella carrossa successiva.
 
L’entrata nella Stavione Halavna Stanica (pronuncia Halvna Staniza, almeno così dice l’altoparlante) avviene ad una velocità ridicola, scendo e mi guardo in giro nell’edificio principale, accidenti, la Stazione di Ciampino è due volte più grande, e pensare che questa è la Stazione Principale della Capitale della Slovacchia. Prima cosa da fare: acquistare biglietti bus. L’unico esercizio che li vende è un chioscho all’esterno dove la signora non parla altro che slovacco ma di sicuro non accetta euro, così sono costretto a cambiare 20 euro all’ufficio della Stazione, a posteriori se non fosse stato per le 18 korone del biglietto, equivalenti a circa 55 centesimi di euro, non avrei avuto alcun bisogno di cambiare valuta. Io odio i paesi europei fuori dalla zona euro, se posso li evito come eviterei un lebbroso con la peste.
 
Acquisto il biglietto e riesco, non neanche come, a farmi dire che devo prendere il tram numero 13 che fa capolinea alla stazione ed arriva fino a Nam. L. Stura, pieno centro. Bene, individuo il tram, molto pittoresco, non esistono due tram dello stesso colore ed il conducente indossa come divisa una paio di bermuda ed una T-Shirt gialla, lo prendo, dopo circa 7 minuti arrivo a destinazione, scendo e mi incammino verso il centro del centro seguendo la mappa. Sono arrivato all’ingresso Sud del centro, quello sul Danubio, che difatti si stende davanti al capolinea del tram, quindi devo andare verso Nord, cosa che faccio, la mappa purtroppo non riporta scale quindi non so quanto è grande il centro, ma considerando la strada che faccio per raggiungere quella che viene indicata sulla mappa come piazza principale cominicio ad avere un brutto presentimento che si concretizza quando dopo alcuni minuti sbuco su un enorme viale dall’aspetto periferico che è il confine Nord del centro, ho camminato in tutto 8 minuti. Sconsolato per quello che comincio a capire essere un altro flop torno inietro e giunto sulla piazza principale mi infilo nel Caffe all’angolo, mi siedo ed ordino un capuccino ed una Bomba Charlotta, un enorme fetta di torta farcita con una crema allo yogurt e fragola. Il tutto per la non modica cifra di 140 corone. Si tratta di soli 4 euro e 30 però siamo a  Bratislava  e non a Viale Libia !
 
Riprendo a girare per il centro con più calma, ma ogni 5 minuti di cammino mi rendo conto che sconfino su un viale periferico e torno indietro, non c’è verso, il centro di Bratislava è grande come Piazza San Pietro, ne più ne meno, una specie di enorme ristorante a cielo aperto e con prezzi per nulla abbordabili, faccio qualche foto e quando è ormai pomeriggio entro nuovamente nel locale dove ho fatto colazione e questa volta mi prendo una cioccolata con panna ed una fetta di Torta del Cardinale che è un dolce composto da strati di Pan di Spagna, Meringa morbida e la solita crema di fragola e yogurt, la cioccolata con panna è eccezionale, densa e cremosa e sa veramente di cioccolata, non come quella dell’Hotel Sacher. Questa volta il conto è di 160 corone.
 
Continuo il giro. Tutto sommato il centro è grazioso ma si vede che è artificiale, è tutto pulito e tirato a lucido, senza una cartaccia per terra, tutto ordinato, insomma finto, difatti basta uscire appena dal centro per scovare i tram multicolore con conducenti dalla divisa naif. Molti palazzi sono imponenti ed aggiungerei oprimenti, in puro stile Sovietico, come l’Hotel Carlton, di una pesantezza evidente. Su una strada con delle fontane c’è un incomprensibile monumnto formato da tre macchine saldate insieme che sembra un enorme cavatappi e da tanto un’idea di discarica metallica. Alla fine sono stanco ed infastidito e me ne torno a Nam L. Stura per riprendere il tram e tornarmene alla Stazione, entro in un giornalaio per acquistare il biglietto, la signora vuole per forza vendermi il biglietto da un’ora invece di quella da 30 minuti, cerca di farmi capire che con 30 minuti non vado da nessuna parte, accetto quello da un’ora, tanto costa solo 4 corone in più dell’altro e non ho voglia di perdere tempo per 8 centesimi di euro. A breve sono in stazione. Mi sono rimasti in tasca l’equivalente di circa 10 euro e qualche monetina, non saranno sufficienti per pagare i 14 euro di biglietto per Vienna e non ho voglia di cambiare altri soldi, quindi cerca tra le biglietterie aperte una che esponga i simboli della carta di credito per integrare il pagamento in contanti, faccio la fila e dopo 40 minuti di paziente attesa scopro che il biglietto Bratislava/Vienna costa 8,20 euro se comprato a Bratislava e 14 se comprato a Vienna. Divertente, comunque i soldi bastano e rapidamente mi avvio ai binari.
 
Manca un quarto d’ora alla partenza, mi accomodo in treno ed attendo. Questa volta il convoglio è Austriaco, si nota sia dalla qualità del materiale rotante che dal fatto che alla fine impiegherà quasi 20 minuti in meno dell’andata. Il treno attraversa velocemente le campagna slovacche, anche al ritorno il controllo documenti viene fatto dalla polizia slovacca, sembra proprio che agli austriaci la questione non interessi per nulla. Al tramonto il treno supero il ponte sul Danubio e di lì a pochi minuti entra nella Sudbahnof di Vienna, percorso inverso sul tram numero 18 e poi U6, non passo enanche in albergo, mi dirigo diretamente verso il locale dove ho cenato la sera prima a Gulasch e quando lo raggiugno scopro che ha appena chiuso per ferie. So che ormai è tardi per mangiare in quella zona, sono qasi le 21, devo per forza andare in centro, prendo la Metro e vado al Graben, l’antico sito del fossato romano di difesa all’Accampamento di Vindobona ed oggi trafficatissimo viale pedonale centrale, mi infilo in un locale ed ordino un piatto di salsicce con crauti, un toast ed una coca cola, ci si affoghino loro con la birra. A fine cena scendo qualche fermata prima e mi rifaccio a piedi la Alser Strasse per l’ultima volta, l’unico luogo di Vienna che non mi è dispiaciuto.
Ultimo aggiornamento ( lunedì 20 agosto 2007 )
 

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