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Madrid 06 - 17/19 Novembre PDF Stampa E-mail
Scritto da Administrator   
martedì 14 agosto 2007

MADRID 2006

III° FUMADA LENTA

CAP MADRID

 

Giovedì 16

La Notte Prima

Quello che inizia oggi è l’evento previsto e programmata fin da Febbraio, quando si prese l’irrevocabile decisione di andare a Madrid, con l’assurda pretesa di provare a Vincere la Classifica a Squadre della III° Fumada Lenta organizzata dal CAP Madrid. Era ancora Maggio quando prenotammo i biglietti aerei e cominciammo a scandire il tempo a ritroso, fino a stamattina …

Mentre guido la Tippemobile verso la Stazione Termini dove Enzo e la Moglie arriveranno alle 11 ripenso alla follia collettiva che ormai da settimane si è impossessata del Gruppo, Edu mi aspetta sotto i tabelloni orari e mentre fumiamo una pipa sulle banchine dei treni facciamo il punto della situazione: tutto ok, sciopero aereo permettendo … d’altra parte partendo di Venerdì 17 dovevamo aspettarci delle seccature, rimaniano in attesa di notizie dalla Vueling …

I Foresti, di nome e di fatto, arrivano e tosto li accompagno all’Hotel York dove alloggeranno la notte prima della partenza, la scelta è caduta su questa struttura per motivi puramente logistici: si trova dietro casa mia e davanti all’ingresso c’è la fermata dell’autobus che li porterà alla Stazione FS Nuovo Salario da dove la mattina dopo si prenderà il treno per Fiumicino.

Torno a casa, finisco di controllare la valigia, sistemo due cose sul computer e riparto per la Stazione Termini per recuperare Samael, parcheggio in via Magenta e corro verso la Galleria principale, solamente per scoprire che il treno è in ritardo di un’ora esatta, mi dirà poi Francesco che si era rotta la locomotiva, il Venerdì 17 si porta avanti con il lavoro ?

Quando il treno arriva si cerca di rispettare il programma e di passare da casa per lasciare i bagagli ma il traffico sulla Salaria, dove si procede intorno ai 2,3 chilometri orari mi fa desistere, Batave arriva a Ciampino alle 19.30, da casa ci vorrebbero almeno 45 minuti per arrivare all’Aeroporto, ma non abbiamo così tanto tempo, quindi tiriamo drittro, sfrecciamo lungo la Salaria in direzione Rieti, passiamo alla velocità della luce davanti all’ingresso principale dell’Aeroporto dell’Urbe, così siamo sicuri di avere visitato tutti e tre gli Aeroporti di Roma, imbocchiamo il Raccordo e rapidamente portiamo la velocità in triplice cifra; arriviamo a Ciampino e perdiamo tempo ala caccia di un parcheggio, alla fine lascio la macchina nella zona “dipendenti” sperando che nessuno se ne accorga, quando entriamo nel Terminal Arrivi l’aereo di Gianpiero è indicato sul monitor come “landed”, di lì a pochi minuti Gianpiero appare al varco dogana, venendo da Bergamo mi sembra anche giusto …

Si va di corsa alla macchina abbiamo di nuovo 45 minuti, ma questa volta per passare da casa, mollare per forza tutti i bagagli e ripartire alla volta di Via delle Mercede per la Cena. La Tippetemobile non tradisce, anche se Gianpiero ad un certo punto sul Raccordo Anulare mi fa “Non chiedere troppo alla tua macchina”, comunque la distanza Ciampino/Casa la copriamo in 25 minuti invece che nei necessari 45. Si mollano al volo i bagagli, si afferrano due pipe a testa e si riparte; a Piazzale Jonio Claudio mi chiama, lui e Paolo sono già al Ristorante. In quindici minuti si attraversa Roma, si imboccano i Tunnel del Muro Torto a velocità da ritiro della patente, si molla la macchina nel Parcheggio Sotterraneo di Villa Borghese e si va rapidi giù per le scale mobili ed i tapis roulant che portano fino a Piazza di Spagna, quando guadagniamo la Saletta Fumatori del Ristorante “da Ciro” oltre a Claudio e Paolo troviamo anche Enzo e la Moglie, già seduti al tavolo.

Sappiamo da Edu, collegato via telefono, che alla Vueling gli hanno detto che loro cercheranno di chiudere il check in del nostro volo prima che inizi lo sciopero, sperando che tutti i passeggeri arrivino presto all’Aeroporto, secondo la Vueling se il check in viene chiuso prima che inizi lo sciopero l’aereo DEVE partire, anche se l’orario di partenza previsto è ben oltre l’inizio dell’agitazione, quindi ci raccomandano di andare in Aeroporto il prima possibile, loro apriranno il check in in anticipo.

Si va di Bufaline DOC, birre e fumate e quando la Cena è finita si va a fare due passi a Piazza di Spagna, giusto per entrare subito in atmosfera, ma si va via subito perché è quasi invasa dalle auto e dal servizio d’ordine al seguito della Festa data da Tom Cruise in un locale di Via Frattina, la gente si accalca per sbirciare, sembra ci sia anche Jennifer Lopez, noi andiamo via; si rifanno tutti i tunnel, si recupera la macchina e si va a farsi un prosecchino al Café de Paris di Via Veneto e poi, visto che l’ora si è fatta tarda ed il treno è presto si riaccompagnano Enzo e la Moglie in albergo e si decide che l’indomani mattina sia noi che loro ci si piazza alla fermata dei rispettivi bus alle 06.15, chi per primo arriva alla Stazione Nuovo Salario aspetta.

Venerdì 17

Fly Over the Sky

La notte è cortissima ed alle 05.30 siamo tutti in cucina a fare colazione, gatti compresi … arriviamo alla Stazione Nuovo Salario alle 06.40, Enzo e la Moglie sono già lì, via telefono confermo a Paolo che siamo alla Stazione prenderemo il treno delle 06.53, Edu mi conferma che lui e Zak con Compagna sono già a Roma Tuscolana; il treno è puntuale ma strapieno, è giorno feriale ed orario di lavoro, comunque riusciamo a guadagnarci una posizione, Paolo sale alla fermata successiva, Roma Nomentano, e ci raggiunge sulla nostra carrozza, Edu mi telefona per chiedermi di uscire dalla porta del treno quando arriviamo al Tuscolano per segnalargli la carrozza sulla quale siamo, solamente a treno fermo ci accorgiamo che proprio la porta dove siamo noi riporta un cartello con la scritta a penna sbiadita “porta guasta”, il treno riparte e finché non li vediamo strisciare nei corridoi, valige al seguito, rimaniamo un attimo in apprensione.

Il viaggio verso l’Aeroporto è piacevole anche se lo facciamo in piedi, le stazioni passano una dietro l’altra, Tiburtina, Tuscolana, Ostiense, Trastevere, Magliana, fin dentro l’Aeroporto, con i suoi passaggi sospesi, il suo aspetto luminoso venato di riflessi verdi, i chek in Vueling sono già aperti, in anticipo sull’anticipo, consegnamo i bagagli e per darci un marchio definitivo, visto che partiamo di Venerdì 17, ad alcuni dei nostri viene assegnato il posto nella fila 17, passiamo rapidamente i varchi di controllo ed una volta dentro facciamo colazione; a questo punto ne approfittiamo per cercare e testare l’ormai mitica Sala Fumatori del Terminal B, unico esempio in tutta Italia e finalmente la troviamo al Gate B5, ben fatta, funzionale, forse un po’ piccolina, però non risulta affollata, anzi c'è spazio, un TV al plasma manda in continuazione pubblicità della BAT. Infine giunge il momento: ci si imbarca ! Coda in sequenza di decollo, rullaggio, accelerazione e via su per il cielo con il Mediterraneo che già dopo pochi secondi prende il posto della costa laziale, lo sciopero non ci ha fermato, gli siamo sgusciati dentro come anguille.

Le 2 ore e 3 minuti di voli passano rapidamente tra frizzi e lazzi, foto e battute, qualcuno dorme, qualcuno legge, qualcuno sente musica, qualcuno incrocia gli alluci. L’atterraggio è liscio e senza sobbalzi, il Terminal 4 è immenso e per guadagnare l’uscita ci vuole un po’, in compenso ad attenderci ci sono circa 100 Taxi (esattamente come a Fiumicino o Linate !), la trasferta verso la Puerta del Sol dura circa 20 minuti nei quali abbiamo la possibilità di ammirare lo stile architettonico e unico di Madrid, fin quando non passiamo sotto la statua dell’Orso ed abbiamo la certezza di essere andati a meta con una semplicità disarmante.

La sistemazione in albergo è cosa semplice, avevo provveduto a mandare dettagliata lista dei partecipanti con la suddivisione per camere, bastano 5 minuti per sistemare tutto, ci diamo mezzora di tempo prima di ritrovarci sulla porta dell’Albergo, giusto il tempo di prepararsi psicofisicamente alla parte più dura della giornata; finora si è solamente scherzato !

 Venerdì 17

 Sopa Castellana

Puntuali come falchi affammati ci ritroviamo dinanzi all’Hotel all’ora prefissata, giusto in tempo per vedere spuntare da dietro la Statua dell’Orso Massimo Musicò e muoverci in formazione verso il Museo del Jamon per pranzare, ma arrivati lì ci rendiamo conto che è cosa impossibile, soprattutto se ci si vuole sedere e mangiare con calma, mentre il grosso della Legione opta per un il panino al volo Edu, Enzo con la Moglie, Claudio, Batave ed io decidiamo di voler mettere le zampe sotto un tavolo, ci dirigiamo quindi dalla parte opposta della Puerta del Sol dove c’è una simpatica Cerveceria con le pareti ricoperte di maioliche con scene di corride, teste di toro appese alle pareti e foto di toreri incornati appese sulle colonne, la scelta si rileva vincente poiché con poco più di 15 euro mangiamo Sopa Castellana, Scaloppine al Pepe Verde, Crema Catalana, vini assortiti, e caffè, adesso che siamo rifocillati e satolli possiamo avviarci verso la Fermata Metro Sol, per guadagnare l’ambita meta dell’Estanco di Ayala 102.

Venerdì 17

Estanco de Ayala 102

Il viaggio è rapido e semplice, se si fa eccezione per l’impressionante sequenza di scale mobili che ci spingono sempre più giù, alla fine con 5 fermate siamo a Goya e da lì è un balzo fino alla Calle de Ayala, la Signora Susana ha già preparato tutti i pacchettini nominativi e prezzati con quello che abbiamo ordinato un mese fa e diligentemente ci mettiamo in fila per ritirare il nostro, per problemi di distribuzione riusciamo a recuperare solamente 4 buste di St. Bruno sulle oltre 30 ordinate e nessuna dei famigerati DAN che ancora non sono entrati in circolo, per il resto è un Bengodi impressionante, tra tutti mi sento di segnalare per il rapporto qualità prezzo il Balkan Latakia della Stanislaw che per l’impressionante cifra di 3,20 euro per 50gr ha delle prestazioni che fanno impressione; Virginia, Orientali, 40% di Latakia ed un pizzico di Perique della Louisiana

Tra le belle pipe esposte Flavio ed io decidiamo di investire 4,50 euro per acquistare la classica clay pipes tutta in gesso, avevo questa curiosità da tempo e finalmente posso soddisfarla, aggiungo anche una bella pannocchia per 8 euro ed è fatta. Edu si da al fosforo ed acquista quantità industriali di fiammiferi, alla fine la Signora, gentile e cortese, che ha accettato di buon grado l’italica invasione, mi regala una manciata di penne per tutti.

Arriva la telefonata di Michele che ci chiede di attendere lì Santambrogio e Edu, Batave e Samael ne approfittano per infilarsi nella Birreria accanto alla Tabaccheria e mettere alla prova i loro poveri fegati, quando finalmente arriva la telefonata di contrordine sembrano quasi dispiaciuti di doversene andare. Via di nuovo nella metro fino a Tribunal, lì ci aspetta Michele per portarci al Pepe Botella, la Sede del CAP Madrid.

Venerdì 17

Pepe Botella

La tappa successiva è la visita alla sede del Cap, il Pub Pepe Botella che si trova vicino alla fermata Tribunal, dove ci aspetta Michele per farci da guida, e dove arriviamo dopo avere sventato un tentativo di borseggio nella metropolitana. Il Pepe Botella è un simpatico locale che nasconde in fondo ad un corrididoio una sala che funziona da sede del Club, è qui che Santambrogio, Musicò e Tombari hanno esposto le loro pipe in anteprima per i Soci ed è qui che si si riposa dalla lunga giornata. Ho occasione di incontrare di nuovo Toni Pascual e di parlare con lui di un progettino sulla direttrice Roma/Barcellona, nel frattempo mi prendo un Irish Coffe che mi viene servito con una montagna di panna ed una spruzzata di cannella sopra. Tra una chiacchiera ed un pettegolezzo si fa trdi ed è ora di tornare verso l’albergo per andare alla Cena organizzata dagli Spagnoli, e quindi via di nuovo su e giù per le metropolitane.

Venerdì 17

Tapas Sidra y Comidas

Il Ristorante si trova a poche decine di metri dall’Albergo, nella Calle de Tetuan, proprio dopo il Sexy Shop, letteralmente è questa l’indicazione che ci viene data. Si tratta di un locale classico, come se ne trovano anche in italia, pavimenti in pietra e travi in legno, accogliente, siamo tutti stipati nella sala in fondo, quando arriviamo già il fumo è denso e girano bottiglie con uno strano liquido giallastra, sidro. Le portate, di carne o pesce, a seconda della scelta arrivano poco dopo, tra queste due piatti singolari, uno contenente dei peperoncini verdi a sorpresa, la sorpresa risiede nel fatto che generalmente nel piatto, dove se ne trovano una decina, un paio bruciano da far star male, mentre gli altri sono abbordabili, la seconda sorpresa è una specie di polpettone di riso nero, lo scambio per del riso al nero di seppia, poi invece mi diranno che era del riso al sangue. Si fuma e si beve, si beve e si fuma, senza soluzione di continuità, al caffè Gianpiero decide di fare un bel discorso di ringraziamento e qui non posso fare altro che riportare quanto già scritto da Michele.

Beh , il milgiore interprete è stato EDU ( che parla benissimo spagnolo) quando BATAVE ha fatto il suo discorso alla cena del venerdì.

Batave: "Volevo davvero ringraziare il Presidente del CAP MADRID per la meravilgiosa accoglienza"

EDU ( Traduzione in Spagnolo): Volevamo ringraziare il Presidente del CAP MADRID e tutti i soci per la meravilgiosa accoglienza, ci siamo sentiti subito come a casa e crediamo che oggi non sia solo la cena precendete ad una gara di lento fumo, ma bensì l'inizio di una lunga amicizia fra il CAP e IL LEGIO PRAETORIA;. A tal proposito ci terrei a dire sin d'ora che vorremmo ricambiare l'ospitalità nella gara di lento fumo che organizzaerermo a Roma a e ci terremmo molto ad avervi ospiti per organizzare un gemellaggio....... e poi è importante solttlinerae che..... inoltre........ ed è per questo che .... etc etc...”

Batave guarda allucinato EDU pensando che forse lo spagnolo è una lingua dalle costruzioni grammaticali estrememente complesse e poi dice.

BATAVE: A tal proposito sin d'ora vogliamo esprimere il nostro desiderio di gemellarci con il CAP in occasione della prossima gara di Roma.

EDU in Italiano a BATAVE: già l' ho detto....

A quel punto abbiamo cominciato tutti a ridere.

MMBA

Alle due la compagnia si scioglie e con passo pesante ci si dirige verso il vicino albergo, tranne alcuni irriducibili che proseguiranno la serata in altri locali, ma per una giornata iniziata alle 5 del mattino, con treni, aerei, taxi, metropolitane direi che può bastare.

Sabato 18

Cava de Magallanes

Sabato mattina poco prima delle 7 sono già sveglio, anche se l’appuntamento è per le 10.30 nel bar dell’Hotel, poco male, disfo con calma la valigia che il giorno prima avevo avuto appena il tempo di aprire, ossigeno un po’ i polmoni alla finestra, riguardo le foto scattate e tra una cosa e l’altra sono già le 9.30, chiamo Edu per chiedergli se vuole venire con noi alla Cava de Magallanes e quindi restiamo d’accordo di vederci nella Hall, dove incontro Paolo che ha già fatto un ampio giro di Madrid essendosi alzato prima delle 5. Alle 10 siamo tutti nella Sala Fumatori del Locale annesso all’albergo, oltre noi due c’è Claudio, Tombari con la Moglie, Musicò con un amico ed infine anche Enzo e la moglie. Per colazione cafe con leche y churros. Poi Claudio, Edu ed io prendiamo la metro in direzione Quevedo dove riusciamo facilmente a trovare la Tabaccheria, molto bella ed ampia, molti tabacchi e sigari, ma come pipe i prezzi sono altini e la scelta non eccelsa, comunque un gran bel posto; rapida escursione al Corte Ingles che si trova proprio di fronte e poi si ritorna in albergo, dove alle 12.45 abbiamo appuntamento per recarci sul luogo dove si terrà la Gara.

Sabato 18

La Gara

Finalmente il momento è arrivato !

In massa ci muoviamo dall’Hotel verso la Masia, dove si terrà il Pranzo e la Gara, Metro Fermata Lago, nella Grande Sala i tavoli degli espositori sono già allestiti da un po’, noi siamo arrivati giusto in tempo per compilare i moduli di iscrizione alla Gara ed appena abbiamo fatto ci si sposta tutti nella Sala sottostante per gli antipasti che arrivano uno dietro l’altro su grandi vassoi portati da camerieri in guanti bianchi, uno spettacolo. Si risale per il pranzo che, come tradizione, viene preceduto da uno spettacolino che prevede la requisizione di pipe e pigini, purtroppo la lingua non ci aiuta e capiamo poco, però è divertente lo stesso. Si mangia, si fanno foto e si beve ed il tempo scorre rapidissimamente fino a quando terminate le libagioni non si torna nella Sala della Fumada per la Gara vera e propria, quindi sistemazione ai tavoli, distribuzione delle pipe, controllo delle stesse, distribuzione di pigini, fiammiferi e tabacco e poi via ai 5 minuti per caricamento.

La Gara sarà sicuramente serrata, non è uno scherzo, sono presenti il Campione Nazionale Spagnolo e quello Portoghese, quest’ultimo anche detentore del Record Nazionale del proprio Paese, il Presidente della Federazione Inglese ed altri fumatori di prim'ordine.

Le operazioni procedono senza intoppi, anche se la pipa risulta un po’ grande per lo scopo. Scatta anche il minuto per l’accensione e la competizione parte, non senza colpi di scena a catena. Subito ci si accorge che il tabacco è difficile, il primo concorrente cade dopo appena 2 minuti, per noi il primo intoppo grave è al minuto 16 quando Paolo spegne improvvisamente ed inaspettatamente la sua pipa, in allenamento con questo tabacco aveva fatto 1 ora e 47 minuti, qualcosa è andato storto, in questo momento mi rendo conto che la mossa strategica di inserire D’Ario nella Legio 1 invece che nella Legio 2 è stata azzeccata. Quando al minuto 38, il Campione di Spagna, Toni Pascual, spegne, si capisce che la Gara è difficilissima, ci rendiamo conto di trovarci in un testa a testa con i portoghesi, noi siamo rimasti in 3, loro in due, al minuto 49 spegne anche D’Ario, buona prestazione visto l’andazzo, io reggo fino a 56 minuti, Edu fino a 59, l’ultimo portoghese in Gara si ferma poco oltre l’ora, facciamo due rapidi conti e capiamo di avere vinto la Gara a Squadre, ma qualcosa che non quadra sul tabellone mi fa capire che la cosa non è così semplice, D’Ario risulta iscritto come Legio 2 ma sulla sua fiche di Gara è segnato Legio 1, evidentemente un errore di trascrizione da qualche parte, quindi il suo tempo non verrà considerato per la Legio 1, si rifanno i conti recuperando il tempo di Claudio che aveva spento al minuto 35, al fotofinish, per soli 4 minuti si vince lo stesso. Il Vincitore individuale è Ignacio Maciàs, del Cap Madrid.

La premiazione ci vede un po’ frastornati, ci eravamo allenati per vincere questa Gara, l’abbiamo vinta, ma in maniera assolutamente diversa da come avevamo programmato, ma alla fine sembra quasi che il destino si sia piegato, quasi demoralizzato dalla nostra pervicacia. Siamo stanchi, fisicamente, ma soprattutto mentalmente, chi non ha mai fatto una vera Gara di Lentofumo non può forse capire le energie mentali che si sprecano.

Salutiamo gli Spagnoli che proseguiranno la festa fina a tarda notte e ci muoviamo verso la Fermata della Metro Lago per riguadagnare l’Albergo, darci una rinfrescata e magari mangiare un boccone senza troppe pretese in qualche localino nei dintorni.

Sabato 18

Museo del Jamon

Una volta riavuti dallo shock della Vittoria e della giornata piena, forse troppo, di eventi il Gruppo composto da Edu, il Conte, Vilma, Batave, i Foresti, Samael, Paolo, D’Ario, il figlio di Vilma e la figlia di Santambrogio si muove alla ricerca di un luogo dove cibarsi, troviamo posto al Museo del Jamon e ci fermiamo lì. Iniziamo la cena con una serie di antipasti di salumi, e con dei bei boccali di Sangria per un ennesimo brindisi alla Vittoria, poi finalmente la Paella che da giorni cercavamo di mangiare, che ci viene portata in porzioni fin troppo abbondanti e finita la cena il grusspo si divide, Samael, Matteo, la figlia di Santambrogio e D’Ario vanno in giro non si sa bene dove mentre noi decidiamo di farci una passeggiata per il centro di Madrid ed alla fine, nonostante siano quasi le 2 del mattino, di entrare in un locale nella Calle de l’Arenal per bere qualcosa, io prendo una cioccolata calda con menta che è una delizia, e quando finalmente ripassiamo davanti all’Hotel alle due passate decidiamo di salire a riposarci, ci sono ancora le valigie da fare e domani mattina vogliamo sfruttare il tempo rimasto per un bel giro alla Plaza Mayor ed al Rastro.

Domenica 19

Paseando

La mattina di Domenica siamo tutti un po’ cotti, la colazione nel bar dell’albergo è più un tentaivo di svegliarsi che altro, qualcuno ha la faccia decisamente stanca, ma ci rimangono poche ore e vogliamo sfruttarle fino in fondo, partiamo quindi decisi verso la Plaza Mayor dove c’è il mercatino domenicale, rapido giro della Piazza e poi via verso il Rastro, mercato di bancarelle all’aria aperta, a metà strada ci imbattiamo nella Calle San Bruno, quasi una beffa visto che di San Bruno, quello in busta non siamo proprio riusciti a trovarne, c’è anche il Caffè San Bruno e con la scusa si fa il bis della colazione di appena mezzora prima. Ci perdiamo tra le bancarelle e le viuzze e Gianpiero fa la spola per recuperare Vilma, intanto noi incrociamo Zak e Paolo davanti alla fermata della Metro La Latina. Rapida occhiata alle mappe e via verso la Almudena ed il Palazzo Reale, scendiamo gù per stradine scoscese e privo di qualsiasi traffico automobilistico o umano, poi ci inerpichiamo su per una scalinata e sbuchiamo dritti alle spalle dell’imponente cattedrale di Madrid, la aggiriamo ed eccoci sulla Piazza del Palazzo Reale, dove ci sediamo un po’ provati proprio sulle scalinate della Cattedrale. La sosta ci rinfranca un po’ e ripartiamo, aggiriamo anche il Palazzo Reale e giunti davanti al Teatro ci troviamo in mezzo ad una manifestazione di nostalgici franchisti tenuti a bada discretamente dalla Polizia, sentiamo inneggiare a Primo de Rivera e scorgiamo diverse bancarelle che vendono gadget a tema, ma la cosa è molto tranquilla e composta, passiamo oltre e risaliamo la Calle de l’Arenal in direzione dell’albergo con la chiara intenzione di trovare un localino dove darci a qualche tapas prima del viaggio. Non l’avessimo mai fatto …

Domenica 19

Tapas

Le Tapas dovrebbero essere degli stuzzichini, in realtà la cosa deve essere sfuggita di mano a qualcuno dalle parti di Madrid …

Volendo fare un pasto rapido ed economico in previsione del viaggio di ritorno ci siamo infilati in un locale che si chiamava Cañas y Tapas, ci hanno affibbiato il Tavolo numero 17 ed abbiamo deciso, o meglio Gianpiero ha deciso, di prendere due Menù a prezzo fisso di Tapas che erano indicati per un totale di 10 persone, essendo in 13 (al tavolo 17 ci sta bene essere in 13 a tavola, non vogliamo farci mancare nulla) abbiamo giudicato che andava bene.

Dopo pochi minuti hanno cominciato a portare in tavola un intero magazzino di cibo, fritti di pesce, fritti di patata, fritti di fritti, prosciutto, salame, patate e peperoni … una quantità impressionante, ci siamo satollati e ci siamo accesi le pipe, convinti che il pranzo fosse finito, è stato a questo punto che hanno ricominciato portando altri fritti, carne, crocchette, alla fine siamo quasi scappati … anche perché ormai il tempo stringeva.

That’s all Madrid !

Domenica 19

Meet the Sunset

Ore 14.45, Puerta del Sol, I taxi passano uno dietro l’altro ma sono tutti pieni, dopo dieci minuti riusciamo a braccarne uno libero, “Barajas, Terminal 4, di corsa !”. Arriviamo all’aeroporto a check-in già aperti da un po’, forse da troppo, perché non ci danno posti contigui ma ci sparpagliano in tutto l’aereo, ed a qualcuno tocca la fila 17 pure al ritorno. Mentre ci avviamo al nostro Gate, l’H15, leggiamo i cartelli che ci dicono quanto tempo impiegheremo a raggiungerlo: “H15 – 8 minuti”, alla fine ce ne mettiamo 6 ma è sempre una bella maratona. Mentre finalmente saliamo sull’aereo, dai vetri del finger scopro che il nostro velivolo è un velivolo storico, si tratta difatti del famoso “No Vueling, No Party”, qualche tempo fa la Vueling indisse un concorso per dare un nome ad un aereo in occasione del raggiungimento di un certo numero di passeggeri trasportati, ed il concroso lo vinse proprio il “No Vueling, No Party”. Quando l’aereo viene sganciato dal Terminal e rimorchiato all’indietro faccio in tempo a vedere il trattorino rosso che si allontana e l’addetta di pista che dà l’OK al pilota, poi ho un buco, devo essermi addormentato perché quando riapro gli occhi siamo impegnati in una virata a destra con l’aereo piegato a 45 gradi, dal finestrino vedo l’ala dipinta dell’arancione del Sole al Tramonto, totalmente disallineata con l’Orizzonte e sotto di noi il Mediterraneo.

Quindi Roma deve essere ormai a poco più di ora a prua …

Ultimo aggiornamento ( domenica 19 agosto 2007 )
 
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