Crane dice di non credere a queste leggende e comincia ad interrogare alcuni notabili del villaggio, ma ben presto gli omicidi riprendono: prima un padre poi il figlio e una vedova. Cedendo alle insistenze, Crane va nel bosco a vedere l'albero dove si dice che vengano deposti i morti senza testa. Rimane ferito, vede arrivare e subito scomparire nella nebbia il cavaliere imprendibile, si convince che qualcosa di più profondo unisce le disavventure che capitano alle persone più in vista: il dottore, il reverendo, il notaio, il magistrato. Aiutato da Katrina Van Tassel, la figlia dell'uomo più ricco di Sleepy Hollow, di cui si è innamorato, Crane riesce, tra mille difficoltà, a dipanare l'intricatissima matassa: la matrigna di Katrina era una strega, che per vendicarsi dei soprusi ricevuti aveva ridotto il cavaliere in proprio potere, governandone la volontà. Crane recupera la testa, la restituisce al cavaliere, che torna in vita e si porta via la matrigna. Crane e Katrina arrivano a New York come marito e moglie. Inquietante e Visionario Raramente un film riesce a rendere così bene l'idea di fondo solamente con l'atmosfera, le luci, i colori, la fotografia. In questo caso i toni grigiastri dell'insieme, che però non spengono i colori di fondo, riescono a portare lo spettatore direttamente nella storia. La storia, a metà strada tra il più classico illuminismo positivista ed il più cupo pessimismo religioso lascia la soluzione in bilico fino ai minuti finali, che di questi tempi è già molto, la costruzione e la realizzazione sono al limite della perfezione. Deep e Walken (anche se non dice una sola parola in tuto il film) sono al loro meglio. |