Scritto da Administrator
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giovedì 23 agosto 2007 |
| Da tempo ne sentivo parlare alla fine per curiosità l’ho acquistata, la pipa è in sostanza un barilotto di legno cavo chiuso all’estremità inferiore da una reticella che, diversamente da quanto si legge nella pubblicità, non è per nulla rimuovibile per la pulizia, nella parte esterna il legno non ha praticamente venature e sono anche presenti due belle stuccature, fatte anche male, la mia è il modello “The Harrow”. Il tappo che chiude la parte superiore è fornito di una guarnizione in sughero per la tenuta sulla pipa e riporta incisa nella parte superiore la scritta in corsivo Bianchino e sul bordo l’inquietante scritta ITALY. | | Il bocchino è di un materiale indefinibile, sicuramente né ebanite ne acrilico, molto probabilmente plastica e neppure di ottima qualità. La parte smontabile è comunque ben rifinita ed a coda di pesce, ben fatto l’innesto che diversamente da quanto accade di solito presenta regolarità sui 360 gradi, difatti girando il bocchino esso rimarrà sempre perfettamente centrato al corpo innestato nella pipa. Il pezzo inamovibile inserito nella pipa lascia invece molto a desiderare, si vede che stato stampato e le due valve dello stampo non erano perfettamente allineate, di conseguenza si nota chiaramente lo scalino e le rondelle sono disallineate, come se non bastasse i segni della colata sono stati malamente rimossi a colpi di lima, evidentissimi. Annusando il fornello si ha la netta impressione di avere appena aperto l’anta di un armadio nuovo in un negozio di mobili. | | La pipa è comunque nel suo insieme leggera (36,4 gr) e ben bilanciata. La dotazione di serie comprende un pigino fatto in sostanza con uno stuzzicadenti alla cui estremità è stato appiccicato alla meno peggio un pezzo di bamboo cilindrico, pesantissimamente laccato. Passiamo alla prova dei fatti. Caricare la pipa è estremamente semplice visto che a seguire le istruzioni la combustione dovrebbe essere regolare indipendentemente dalla bontà della carica, quindi la riempio fino all’orlo senza premere eccessivamente il tabacco, come da istruzioni e metto il coperchio, la quantità di tabacco accolta è di 4,5 gr. | | L’accensione non è così semplice come si vuol far credere, complice soprattutto il fatto che accendere una pipa dal basso è cosa assolutamente nuova ed anche visivamente non semplice, comunque alla fine si accende. Mi accorgo subito che la pipa necessità di un mantice per essere fumata, ma la colpa è mia, difatti l’ho caricata tutta senza far caso al fatto che il bocchino si innesta poco sopra la metà del fornello e dunque il tabacco non andrebbe messo oltre questa soglia, sia per lasciare una camera d’aria al fumo (sopra c’è il tappo a chiudere il tutto) sia per permettere al condotto dell’aria di aspirare bene il fumo. Comunque la fumata procede senza particolari intoppi, dopo la prima metà, quando il livello del tabacco è sceso il tiraggio diviene facilissimo e la pipa rende bene. La fumata è asciutta e gradevole, anche se il gusto risente del pesante trattamento interno del fornello, bisognerà insistere e vedere nelle prossime fumate quando detto trattamento sarà stato asportato. Dopo un’ora e dieci decido di averne abbastanza e svuoto, di tabacco ne è rimasto poco ma soprattutto quello bruciato non è ridotto completamente in cenere, probabilmente il tutto è dovuto all’eccessiva carica da me fatta. | | In definitiva il giudizio non è negativo ma va aggiustato con l’esperienza, difatti non è una pipa che si carica e si fuma normalmente ed è necessario testarla ulteriormente affinando la tecnica per rendersi conto della sua effettiva validità. Comunque come pipa da passeggio mi pare adatta, non pesa in bocca e l’uso non indispensabile del pigino rende la fumata in cammino più spensierata, inoltre la pipa non scalda per nulla. |
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Ultimo aggiornamento ( giovedì 23 agosto 2007 )
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